Qualche giorno fa, poco più che cinquantenne, Leonardo Maugeri ci ha lasciati.

La stampa, nazionale e internazionale, lo ha ricordato sottolineandone le doti di raffinato analista del mercato petrolifero, capace di una lettura del tema delle risorse insieme profetica e predittiva e tale da sfidare certezze consolidate e animare un dibattito serrato.

Ne ha riassunto il luminoso curriculum professionale che lo aveva portato giovanissimo all’Eni e poi, nel 2010, negli Stati Uniti, dove studiava e insegnava presso il Belfer Center dell’università di Harvard. Ha anche indicato le voci principali di una bibliografia amplissima, che spaziava dalle monografie destinate al grande pubblico agli articoli sulle più prestigiose riviste americane.

Qui è bello (e struggente) ricordare Leonardo come promessa mantenuta della Cesare Alfieri e di quel curriculum politico-internazionale che lo ha visto brillante studente.

Sono state le lezioni apprese sui banchi di via Laura, insieme a indiscutibili doti individuali, a permettere a Leonardo di diventare quello che è stato: non un semplice economista ma un manager e uno studioso che ha avuto sempre vivida la necessità di leggere il tema delle risorse energetiche attraverso il prisma complesso degli studi internazionalisti. Laureato con una tesi in Storia delle relazioni internazionali nel 1988 e, nel 1993, dottore di ricerca nella stessa disciplina, Leonardo ha mostrato, nel corso della sua vita professionale, quanto e come uno sguardo largo e lungo possa essere un atout prezioso per immaginare il futuro.

Questo il messaggio che lascia agli studenti del RISE; questo il rimpianto di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di incrociare, anche per breve tempo, la loro vita con la sua.