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Mobilità in Vietnam

Università di Hanoi

Consigli pratici e informazioni prima della partenza

A cura di Carlo Scuderi (mobilità primo semestre A.A. 2016/2017).

 

Per un motivo o per l’altro, ormai all’estero ci vanno tutti. L’ Europa è il nostro cortile di casa e forse tra qualche anno non lo potremo neanche più definire “estero”.

Se vuoi metterti alla prova e immergerti in un posto radicalmente diverso, in cui saper parlare l’inglese non ti aiuta più di tanto e la capacità di interelazionarti si misura con la tua intraprendenza e con l’improvvisazione, questa è una buona opportunità.

A livello formale questa non è una mobilità migliore delle altre ma a livello personale può diventarlo. Tutto dipende da quanto sei interessato e da come sfrutti l’occasione, per molti irripetibile, di stare dall’altra parte del mondo per sei mesi di fila. Ad onor del vero gli italiani stanno generalmente poco, da sei mesi a un anno (per quanto ci sia chi sta ancora di meno, degli inglesi sono stati solo due settimane) ma ci sono studenti di altri paesi che hanno ferme ben più lunghe, intendo fino a quattro anni senza tornare a casa. Non è un’impresa impossibile, dopo il secondo giorno ti inizia a piacere e poi ti abitui.

 

Visto: I tempi per avere il visto sono lunghi, inviate moduli e documenti il prima possibile. Io ero stato avvertito e nonostante tutto ho ottenuto il visto il giorno prima di partire.

Non sono pratiche che potete fare autonomamente, bisogna seguire l’iter che vi comunicherà l’università di Hanoi e saranno loro a relazionarsi con l’ufficio immigrazione. A nulla serve cercare di contattare direttamente gli uffici consolari per velocizzare i tempi: due volte su tre non vi risponderanno nemmeno. Quando arriverà il permesso vi sarà inviata una e-mail con l’invito a presentarvi presso l’ambasciata del Vietnam per l’apposizione del visto o a spedire il passaporto per corriere a vostre spese, che riceverete con il visto dopo tre o quattro giorni lavorativi.

Intratterrete rapporti con il Centro linguistico e culturale italiano e di Mobilità internazionale dell’Università di Hanoi che vi scriverà in italiano. Sono molto efficienti e risponderanno a qualunque vostro dubbio in un paio di giorni al massimo.

Poter contare su di loro per districarsi tra la burocrazia vietnamita sarà di grande aiuto e vi eviterà di fare acrobazie in giro per uffici ai lati opposti della città.

Alloggio: Sempre per intercessione del Centro di cultura italiana sarà possibile ottenere una stanza singola nell’edificio D7, la residenza universitaria di costruzione più recente all’interno del campus, per la cifra di 5 milioni di dong (200 euro) al mese. Le stanze sono progettate per farci dormire otto persone perciò sono molto spaziose e dotate di bagno, frigo, televisore e condizionatore. Potreste chiedere un alloggio presso altri edifici, sempre nelle vicinanze, per 180 euro al mese ma con il rischio di condividerlo con qualche ratto.

Altre soluzioni sono possibili sul mercato per circa lo stesso ammontare, se non per qualcosa di meno, ma dovrete cercarvele da soli. Una cosa da tenere presente è che l’HANU è nel quartiere di Thanh Xuan, lontano dal centro. Gli stranieri occidentali si addensano tra Hoàn Kiem e West Lake, sarà più facile trovare alloggio in questi quartieri ma ci metterete un po’ di più per arrivare in facoltà, tranne che non vi dotiate di un motorino (potete affittarlo o comprarlo per cifre ragionevoli anche se si guastano in continuazione).

Mezzi pubblici: Se decidete di stare nel campus avrete tutto a portata di mano (e potrete dormire fino a poco prima dell’inizio delle lezioni, alle sette del mattino).

Per andare in centro vi basterà attraversare Nguyen Trai, il viale di fronte al cancello principale, camminare per pochi minuti sulla sinistra fino alla fermata della linea 2 (7000 dong a corsa singola) che vi lascerà in centro davanti all’ ospedale cubano, praticamente dietro il lago Hoàn Kiem, cioè dove autoctoni e forestieri passeggiano il sabato pomeriggio.

Se ritenete, dopo aver ottenuto la tessera dello studente dalla segreteria FIS (Faculty International Studies), potete chiedere ad un vietnamita di accompagnarvi all’ufficio della municipalizzata trasporti per fare l’abbonamento mensile al costo di 100mila dong (4 euro) al mese.  

Costo della vita: Il cambio è favorevole (1 euro/24mila dong) ma nulla è regalato.

Il cibo vietnamita costa così poco che potreste prendere l’abitudine di non cucinare mai a casa. Il resto dipende ma qualche buon affare si può trovare. Se andate nei quartieri frequentati dagli occidentali vi saranno applicati prezzi in dollari quindi il mio consiglio è di imparare un minimo vietnamita, quanto basta per mercanteggiare e non sembrare degli sprovveduti, e restare in periferia il più possibile per gli acquisti, magari facendovi vedere in compagnia di un locale. Nel rione non passerete inosservati, e ve ne accorgerete, e se sarete educati e rispettosi verrete trattati di conseguenza. I vietnamiti sono gentili e disponibili, cercate di essere degni delle loro premure, infondo siete comunque ospiti.

Non sarà difficile trovare dei lavori per sostentarvi ma la paga sarà vietnamita quindi non è escluso che ve ne servirà più di uno.

Didattica e campus: Tenete sempre presente che siete oltremare innanzitutto per studiare. Le lezioni sono lunghe, circa quattro ore l’una, e vi potrebbe capitare di averne due nello stesso giorno, il che neutralizza la vostra possibilità di organizzare altro che richieda un certo sforzo di attenzione mentale. Vi sarà chiesto spesso di fare lavori di gruppo, paper e presentazioni perciò dovrete passare del tempo con i vostri colleghi a prepararvi, il che potrebbe essere una buona occasione per socializzare.

L’HANU è la migliore università di Hanoi per gli studenti vietnamiti che aspirano ad andare all’estero. Per questo motivo ospita anche alcuni studenti stranieri e nel complesso si sta creando un ambiente multiculturale.

Appena arrivati concorderete le materie da seguire e vi saranno indicate quelle realmente in inglese. Per poter sostenere gli esami non dovrete fare più di tre assenze e due ritardi, queste regole possono variare di poco asseconda del docente. Gli esami sono scritti e i risultati vi verranno comunicati con molti mesi di ritardo, probabilmente sarete già rimpatriati per quando li saprete.

Una delle cose belle del campus è che c’è una pista d’atletica proprio sotto casa e potrete allenarvi quando vi pare. Di pomeriggio troverete sempre qualcuno con cui giocare a basket, volley o a calcio. Il campo funge da luogo di aggregazione anche per gli abitanti del quartiere. Troverete gli anziani che si allenano e fanno ginnastica (sì, avete capito bene, a novant’anni sono indomiti) e i ragazzini ci si siedono in cerchio a suonare la chitarra.

I libri vi verranno forniti, fotocopiati, dalla segreteria di facoltà previa prenotazione ad un prezzo politico. Prima di andarvene potrete rivenderli in un negozio lungo il vialetto di ingresso che compra carta a peso, i vostri colleghi vi daranno indicazioni.

Rischi: In generale non si corrono particolari rischi. La criminalità quasi non esiste e se eviti di bere dal rubinetto non dovresti prendere nessuna malattia che non potresti prendere a casa tua. I vaccini non sono obbligatori ma sono consigliati, soprattutto se si pensa di fare qualche escursione in zone di campagna, sarebbe un’idea previdente sottoscrivere un’assicurazione sanitaria, giusto in caso si dovesse avere bisogno di cure presso gli ospedali internazionali (che hanno dei prezzi esorbitanti) oppure si può andare in un ospedale pubblico, in cui nessuno parla inglese e l’igiene non è il massimo ma per lo meno è economico, io ci sono andato per ingessare una frattura e sono rimasto soddisfatto. Per il resto nel Vietnam moderno di comunista non ci è rimasto niente se non la stella sulla bandiera e un numero considerevole di impiegati pubblici dalla solerzia bradipea. C’è molto smog e la quantità di motorini che c’è a giro è impressionante. Gli unici consigli che posso dare sono di mettersi una mascherina (le indossano tutti e si trovano facilmente) e stare attenti quando si attraversa la strada.



27 Febbraio 2017 (Archiviata)

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